Questo sito nasce da una ricerca linguistica sui nomi che uomini e donne hanno attribuito, negli anni, a quelle linee effimere che chiamiamo “vie di scalata”.
I montanari, nei secoli, hanno coniato i nomi per indicare pascoli, boschi, colli e cime che servivano per delimitare il paesaggio o per determinare l’ora (si pensi alle tante Punta Mezzodì). A questi toponimi, nell’ultimo secolo, sono andati a intrecciarsi “i nomi dell’inutile”, coniati dagli alpinisti man mano che addomesticavano le porzioni più impervie delle nostre vallate: dapprima le vie sono state battezzate con il nome del primo (o della prima) ad averle percorse, in seguito questi nomi hanno cominciato a richiamare altri elementi del paesaggio, oppure a far riferimento all’orizzonte culturale degli autori della linea.
Per studiare questi nuovi nomi, ho voluto riunire in un database tutte le informazioni disponibili sulle vie di scalata delle valli Pinerolesi: grazie al contributo della Fondazione “La Stampa – Specchio dei tempi” (Premio Livio Griot), tutti i dati raccolti sono ora pubblicati su questo sito, in modo che, mentre io continuo a scoprire nuovi nomi, gli amanti della scalata possano continuare la loro ricerca di nuove pareti da addomesticare.
Aline Pons
[dopo una tesi di dottorato sul lessico geografico delle Alpi Cozie,
collaboro a diversi progetti di ricerca linguistica e toponomastica.
Amo scalare, anche se raggiungo raramente la sufficienza]
Sul progetto, potete legger anche:
Pons, A. (2018), “Arrampicare a parole”, in Eco delle Valli Valdesi, n. 8, p. 11.
Pons, A. (2018), “Nomi di persona e di Brik”, in Eco delle Valli Valdesi, n. 6, p. 11.
Pons, A. (2018), “Rocce, piante, animali”, in Eco delle Valli Valdesi, n. 4, p. 14.
Pons, A. (2018), “I nomi delle vie di arrampicata”, in Eco delle Valli Valdesi, n. 2, p. 14.
Qui potete ascoltare un’intervista di presentazione del progetto.